Ad Orvieto, Brunello Cucinelli incontra Susanna Tamaro

“L’arte ha bisogno di rivelarsi, di rappresentarsi, di respirare e dare respiro all’anima per rivelare all’uomo ciò che possiede ma che spesso non sa di avere”. Lo suggerisce l’imprenditore umbro del cashmere Brunello Cucinelli nel presentare la nuova Stagione di Prosa, Danza e Musica del piccolo teatro che ne porta il nome, fulcro ed emblema non isolato di quel gioiello trecentesco che è Solomeo, l’antico borgo d’autore alle porte di Corciano, tra le colline perugine punteggiate di un rosario di abitati.

Un microcosmo culturale che oggi ospita la Scuola di Arti e Mestieri, creata con la volontà di trasmettere alle giovani generazioni l’importanza del patrimonio artigianale e della creatività manuale, offrendo loro corsi di modelleria e sartoria femminile, di taglio e sartoria maschile, di rammendo e rimaglio, ma anche di orticoltura e giardinaggio e di arti murarie. Nel Foro delle Arti trovano posto anche l’Anfiteatro,  la Chiesa, il cosiddetto Ginnasio, l’Accademia Neoumanistica Aureliana, la Cantina e il Bosco della Spiritualità.

Alle fondamenta di quello che oggi si presenta come un moderno filantropo e sensibile mecenate, in pace con il Creato, c’è il sogno di una vita – quello di “lavorare per la dignità morale ed economica dell’essere umano” – e una filosofia esistenziale che ha permesso a tanti pezzi di Umbria di conoscere una nuova stagione, non solo teatrale. La sua storia, la sua esperienza sono racchiuse nelle 176 pagine del libro “Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’idea del capitalismo umanistico” (Feltrinelli, 2018).

Il contadino che, seguendo i valori umanistici scoperti nella vita rurale e nella filosofia, è diventato grande industriale e mostrato che “si può restituire vita ai centri antichi e nobiltà alle periferie” dialogherà di bellezza, sogni, etica, amicizia ed eternità – valori, prima ancora che categorie concettuali – con Susanna Tamaro, autrice di tanti best-seller e de “Il tuo sguardo illumina il mondo” (Solferino, 2018), che da trent’anni ha fatto delle colline di Orvieto il suo buen retiro.

La presentazione dei rispettivi libri, freschi di pubblicazione, ha offerto l’occasione per un ragionamento a più voci riempito di contenuti su temi di grande attualità che, in tempi caotici e famelici come quelli moderni, ha suggerito  neanche troppo velatamente un approccio differente all’esistenza. Per rincorrere il bello, fare dell’ordinario una poesia e celebrare ogni giorno una rinascita, individuale e collettiva.”Libri intensi – suggeriscono gli organizzatori – che non hanno paura di parlare dell’anima e del mistero che ci avvolge e che invitano alla ricerca del senso profondo del nostro esistere“.

L’incontro, promosso dall’Associazione “Cantiere Orvieto” in collaborazione con la Libreria dei Sette e il patrocinio del Comune, si è svolto sabato 3 novembre alle 18.30 tra gli affreschi restaurati della Chiesa di San Giovenale, una delle più antiche della città. A guidare la conversazione, il libraio Riccardo Campino ed Emilio Casalini, autore del libro-manifesto “Rifondata sulla bellezza. Viaggi, racconti e visioni alla ricerca dell’identità celata” (Spino, 2016).  L’evento ha raccolto una partecipazione che è andata oltre le aspettative, la chiesa gremita di moltissime persone non è riuscita a contenerle tutte, ma al termine c’è stata la possibilità per tutti  di salutare personalmente l’imprenditore.

 

 

 

Per ulteriori informazioni:

Libreria dei Sette – Mondadori